L'Evento

Evento Sirio quaranta - 21 ottobre 2017
[dedicato agli invitati]

Cari colleghi ed amici
Nel 2017 si contano quaranta anni dal lancio del veicolo spaziale Sirio, progettato e realizzato in Italia per valutare l’impiego, in condizioni meteo variabili, delle frequenze SHF, 12 e 18 GHz, nelle trasmissioni spaziali.

«Sirio quaranta» è una occasione per rivedersi fra gli “autori”, coloro, uomini e donne, che hanno contribuito con dedizione ed entusiasmo al successo dell’impresa. Intendiamo far festa fra di noi e ricordare coloro che non saranno presenti perché non rintracciabili, perché indisposti o perché ci hanno lasciato. Sirio fu un successo inatteso dai tanti detrattori e non scontato perché la realizzazione di un veicolo spaziale era la nostra prima esperienza nel settore. Lo era anche per il “cliente” CNR; cosicché la collaborazione fra “principianti” facilitò la soluzione dei problemi


Informazioni sull’evento

L’evento avrà luogo il 21 ottobre 2017 al Museo Storico della Aeronautica Militare di Vigna di Valle sul lago di Bracciano, presso Roma, cortesemente messo a disposizione dal Capo di Stato Maggiore della Aeronautica, cui siamo estremamente grati.

L’evento è primariamente sollecitato dagli “autori” ed è dedicato ad essi, cioè a coloro che hanno collaborato alla realizzazione del satellite Sirio. Sarà gradito ospite chi vorrà ricordare un “autore”, persona cara, ed anche i curiosi che vogliono conoscere il valore dell’impresa.

Nel giorno 21 ottobre, per accedere alla riunione sarà necessario registrare, prima dell’inizio, fra le ore 10 e le ore 11, le persone invitate e gli eventuali accompagnatori, La riunione inizierà, di fatto, dopo le 11:30. La scelta dell’ora di inizio tiene conto della distanza, anche se breve, e del traffico, particolarmente pesante alle prime ore del mattino.

Sono in programma due sessioni: la prima, antimeridiana, dedicata alla celebrazione del Sirio, il primo veicolo spaziale realizzato dall’industria italiana ed entrato in orbita. Sono previsti interventi di alcuni “autori” del Sirio che lavorarono nelle aziende fornitrici dei sottosistemi e dei vari elementi del satellite. In questa sessione interverranno anche alcuni ex dipendenti del CNR coinvolti nello sviluppo del programma e di sperimentatori che usarono il satellite per alcune applicazioni di loro interesse. La seconda, dopo lo snack, una breve refezione offerta da uno sponsor, sarà dedicata al futuro spaziale. Vi interverranno esperti appartenenti alle nuove generazioni attive nel settore.

Per consentire un’ampia condivisione, sarà distribuito ai partecipanti, il 21 ottobre, giorno dell’incontro, un fascicolo con i titoli, i sommari degli interventi e i profili degli oratori.

L’evento include la visita al Museo, gratuita e guidata dal personale locale, che sarà in due fasi: la prima avverrà dopo la pausa per lo snack, l’altra al termine dell’incontro.

Come si raggiunge il luogo dell’evento
La zona di Vigna di Valle è facilmente raggiungibile in auto da Roma. Assumendo il piazzale di ponte Milvio quale punto di partenza, si impiega circa un’ora per arrivare a destinazione.

Da ponte Milvio si sale per la via Cassia e si segue per vari kilometri. Oltrepassata la località “Giustiniana” si imbocca la strada per Bracciano, via Braccianense, strada provinciale 493.

Poco oltre il km 18, si svolta a destra, ad un incrocio a T e si passa nel sottovia della linea ferroviaria che scorre a fianco della strada. Si seguono le indicazioni stradali “Museo Storico….”.

Si giunge ad un cancello “zona militare”, l’ingresso della zona museale, sorvegliato da un militare che darà le indicazioni per entrare nell’edificio museale.
Sono disponibili aree di parcheggio.

Ai partecipanti sarà riservato un vasto spazio nell’hangar Skema.
Esso sarà attrezzato, come d’uso per le conferenze.

La scelta del luogo deriva dalla presenza in quell’hangar del Museo di uno dei modelli del Sirio, quello meccanico, purtroppo non il migliore.

Hangar Skema, gli aerei del dopoguerra ‘40/45
Hangar Skema il luogo dell’incontro visto dall’alto


Nell’hangar Skema c’è anche un balcone, dove, fra altri aeroplani, è esposto il modello meccanico del Sirio, a suo tempo donato dalla CIA SpA.




Qualche anno fa il collega Raffaele Strabbioli chiese di migliorarne la esposizione. Oggi è nell’hangar Skema, ma si perde fra gli aeroplani. Questione di dimensioni.










..si ricorda che:

-Sirio fu lanciato il 25 agosto 1977 dalla base di Cape Canaveral, dalla piazzola 17B, con un vettore Delta 2313 della Mc Donnell Douglas,

-dalla stessa piazzola 13 settembre fu lanciato OTS, il satellite ESA realizzato per le trasmissioni in banda Ku. Il lancio fallì ed un secondo OTS fu lanciato nel 1978,

-il Sirio consentì a vari istituti di ricerca europei [[1]] di associarsi al CNR e alla società Telespazio nelle misure di propagazione, eseguite a valle del lancio con proprie stazioni riceventi. Le misure di propagazione continuarono sino al 1983, anno in cui il Sirio fu donato alla Cina che continuò ad usarlo allo stesso fine.

-Sirio fu lanciato fra la prima e la seconda sonda Voyager, una missione NASA per l’esplorazione del sistema solare. Oggi, a quaranta anni dal loro lancio le sonde Voyager sono al confine del sistema solare …..

Incontro a Vigna di Valle, 21 ottobre 2017, riflessioni sull’evento.
L’incontro intende sottolineare il valore sostanziale del lavoro industriale ed il valore politico del successo di Sirio, due fattori importanti per la evoluzione delle attività del settore spaziale.

-La nostra divulgazione riportava “Sirio, satellite Italiano”. Infatti il complesso degli acquisti e degli aiuti esteri fu circa il 5% del costo totale e non riguardavano attività strategiche per la industria e per la nazione. Nel corso delle attività abbiamo sempre considerato il programma Sirio come investimento nazionale per lo sviluppo tecnologico, la formazione di tecnici e quadri, la creazione di nuove opportunità di impiego e la gestione di programmi spaziali a livello internazionale.

-L’esito positivo della missione Sirio aprì la strada alla formulazione di un piano spaziale che fu approvato dal CIPE nel gennaio 1980. Si trattava di 98 miliardi lire, di cui 52 per le telecomunicazioni; fondi che si trasformarono in contratti a partire dal 1981.

È ovvio che per invitare persone interessate allo “spazio” dovremmo andare oltre il piacere di rivederci e, per evitare che prevalga lo spirito dello “amarcord”, presentiamo un tema, uno scopo per giustificare l’incontro.

È corretto ricordare che il Sirio ha contribuito allo sviluppo della nazione, ha fatto breccia fra i politici dei tempi andati, poco propensi ad investire nelle attività spaziali. Anche se non si può insistere su questo aspetto, perché, prima o poi, lo spazio sarebbe entrato nelle loro agende, è lecito sottolineare che abbiamo fatto qualcosa di nuovo nelle tele-comunicazioni via satellite, un settore in espansione nel 1977. Oggi, dopo quaranta anni, lo scenario sociale è mutato ed occorre domandarsi quale “spazio” potrà esser di aiuto alle necessità della vita sul pianeta Terra. Noi, anziani di una o due generazioni avanti, vorremmo saperne di più dagli attuali addetti ai lavori. Questo è il tema della sessione pomeridiana. 
Per introdurre il mio punto di vista riporto un passaggio di una relazione di Giangrande Barresi -accademico della International Academy of Astronautics, che ha lavorato con il prof. Broglio ai primi satelliti S. Marco, ha partecipato al programma Sirio quale direttore del gruppo di lancio ed è stato direttore commerciale del Consorzio Italspazio- «oggi siamo di fronte alla terza rivoluzione in campo spaziale. Negli anni ’60 -’80 lo spazio in fase pionieristica faceva riferimento a poche unità operative che spinte dal desiderio della innovazione cercavano di riempire con l’immaginazione il gap della tecnologia per sviluppare lo spazio principalmente a scopo di ricerca. La seconda rivoluzione, 1990-2015, spinta da nuovi e più capaci mezzi di lancio ha favorito lo sviluppo di grandi piattaforme che hanno permesso di assemblare più servizi nello stesso veicolo spaziale. Questo ha portato alla concentrazione delle capacità produttive in poche e grandi industrie, lasciando il compito di sviluppare nuove tecnologie alle capacità di piccoli gruppi per lo più connessi con le università e gli istituti di ricerca».

È nata così una terza rivoluzione i cui risultati più evidenti sono i cubesat: piccoli veicoli con una miniaturizzazione spinta, che usano elementi standard e componenti off the shelf. Sono piccoli ed hanno bassi consumi. La loro costruzione modulare facilita l’accoppiamento degli elementi standard ai sensori tipici delle missioni in oggetto. Ciò riduce il tempo fra ideazione e attuazione. Per esempio, nell’osservazione della Terra e, in genere, nel monitoraggio ambientale, un cubesat può consentire, in pochi mesi, l’inserzione in orbite LEO di sensori specifici, uno alla volta mentre la realizzazione di un sistema multi-sensoriale a bordo di un’unica piattaforma può richiedere qualche anno con costi maggiori.

Il cubesat, o qualcosa di simile che abbia alla base un analogo concetto di costruzione, può esser adottato anche in grandi costellazioni per servire utenti mobili con telecom a banda larga, come dire i veicoli spaziali non saranno più gap filler delle reti terrestri, ma potranno sostituirle, ed inoltre la loro linea di produzione può giovare dei nuovi concetti di fabbrica.

Oggi il mercato della telefonia mobile è pilotato dai giganti della informatica che hanno organizzato, a lato della telefonia, il trasporto e la diffusione di immagini, la distribuzione della televisione e di giochi, l’informazione radio, l’aiuto alla navigazione in senso generale. Oggi si parla anche di digitalizzazione dell’aiuto psicologico. Gli utenti non interfacciano più con il mondo esterno tramite una struttura di intermediazione ma hanno diretto contatto con la notizia, spesso fornita da altri utenti; esempi tipici sono le foto degli eventi o le informazioni del traffico.

In sostanza il mercato delle telecomunicazioni sta sviluppandosi anche nella comunicazione mobile di massa e certamente crescerà l’attenzione degli operatori spaziali verso i dispositivi in orbita piccoli e leggeri anche per la loro flessibilità di impiego, cioè possibilità di aumentare la capacità in orbita con la immissione di altri elementi o di sostituire quelli in servizio con altri di prestazioni più aggiornate. Un notevole vantaggio dell’impiego di elementi in orbita LEO è anche nella possibilità tecnica di deorbitare di volta in volta gli elementi sostituiti al contrario delle grandi piattaforme che operano dall’orbita geostazionaria ed a fine vita vanno ad ingombrare orbite cimiteriali, poco più in alto. È evidente che con il tempo anche nelle grandi piattaforme ci saranno cambiamenti, esse dovranno esser costruite in modo da consentire la manutenzione in orbita.

Al di là delle esplorazioni all’interno del sistema solare o poco oltre, forse ci sarà anche quanto prevede Barresi in relazione alla «entrata in campo di grandi aziende private che hanno visto la possibilità di uno sfruttamento commerciale degli spillover delle attività spaziali: dai viaggi sub-orbitali e dal turismo spaziale nelle orbite basse, fino alle annunciate spedizioni su Marte. ..».Sarà questo il domani dello spazio al servizio della vita sulla Terra?

Sarà realizzabile un processo che faccia pulizia nel cielo sopra di noi? Abbandoneremo la ISS o potremo tenerla in vita quale base intermedia, come preconizzava il prof. Colombo? C’è chi pensa di trasferire dei “coloni” su Marte, e intanto studia le piante che potrebbero crescere sul luogo per alimentarli. La tecnologia va avanti anche in questo settore, ma oggi dobbiamo far qualcosa nel pianeta Terra e vorremmo intravvedere un qualche aiuto dal settore spaziale nella localizzazione, nell’osservazione, nella comunicazione di massa per aiutare una popolazione in crescita e ridurre i rischi di inquinamento e di desertificazione, per mantenere l’ambiente in condizioni compatibili con la vita per evitare la fame a tutti, ma in particolare alle popolazioni disagiate. La scoperta di pianeti abitabili è interessante…. Ma quante generazioni dovranno passare per avere una qualche risposta?...

Antonio Teofilatto 25 settembre 2017

teocom.iv@alice.it // antonio.teofilatto@gmail.com // https://sirioquaranta.blogspot.it

Sponsor. L’evento è aiutato dalla società GAUSS Srl, di Roma 

G.A.U.S.S. Srl «Gruppo di Astrodinamica per l’Uso dei Sistemi Spaziali».

GAUSS Srl è una società fondata nel 2012. Essa è attiva nel settore delle tecnologie spaziali, nella ricerca, nella progettazione e nella realizzazione di dispositivi e sistemi aerospaziali; è attiva anche nella formazione e nelle iniziative culturali dell’aerospazio. La sua attività e la sua esperienza sono il progetto e la costruzione di microsatelliti, come i Cubesat e i PocketQube, l’impiego di proprie piattaforme e dispositivi di sgancio per i micro-satelliti di altri costruttori o Università; sono l’integrazione dei principali sottosistemi e dei carichi utili, nonché il segmento terrestre per il controllo dei dispositivi in orbita-



 


[1] Institut für Rundfunktechnik (München),  Appleton Laboratory (UK), Independent Broadcasting Authority (UK), Helsinki Unveristy of Technology, Netherland Telecom Administration, COMSAT (USA).